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Immagine del redattoreMadonna di Fatima

L’Angelo Custode


L’Angelo Custode

Gli angeli possono influenzare profondamente gli uomini, sebbene lo facciano sempre discretamente, perché l’umiltà è anch’essa una virtù angelica. Quante volte, una buona ispirazione ha origine in un angelo! Quando il presentimento di qualche pericolo grave porta la persona a prendere misure e scappare da un incidente o a liberarsi da un grande danno, certamente è stato un sollecito angelo che si è impegnato per il bene del suo protetto.


È vero che ho un angelo custode per proteggermi?


Trattando questo punto, Santo Tommaso d’Aquino, il dottor Angelico, cita il commento di San Geronimo alle parole del Divino Maestro: i loro angeli [di questi piccoli] nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli (Mt 18, 10). Grande è la dignità delle anime – afferma San Geronimo –, poiché, nascendo, ognuna ha un angelo delegato alla sua custodia. Così, ogni uomo riceve un principe della corte celeste che non lo abbandonerà mai, per quante colpevoli o paurose siano le situazioni attraverso le quali passi. Proprio come si prega nella nota preghiera all’angelo custode (Sant’Angelo del Signore) egli regge, governa e illumina il suo protetto. L’angelo illumina l’uomo per inclinarlo al bene o comunicargli la volontà divina e lo protegge contro gli assalti del demonio. Soprattutto, l’angelo si trova sempre alla presenza di Dio, anche rimanendo a fianco del suo protetto, intercedendo continuamente per lui.


Promessa all’Angelo Custode


Inginocchiati davanti alla tua Maestà, Ti ringraziamo, o Dio, per aver posto al nostro fianco un Compagno celeste, che ci conduce secondo la tua volontà, ci guida per l’onore tuo e ci manifesta il tuo amore. Promettiamo qui, alla tua presenza, di amare questo nostro compagno come un fratello e di obbedirgli, quando egli parla alla nostra coscienza. Egli deve condurci con sicurezza alla Patria celeste. Signore Gesù Cristo, nostro Salvatore, prendi la mia mano e mettila in quella del mio Angelo, tracciando su di essa il segno della redenzione come benedizione per la mia salvezza. (Don Giovanni Battista Reus, SJ, “Devo narrare la mia vita”, autobiografia di Cecy Cony)


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