Non c’è nulla di più sublime dell’amore, ma non c’è nulla che sia meno compreso. L’amore è come il fuoco che trasforma tutto quanto a lui si avvicini. Mettiamo una pietra dura e fredda o un ferro algido e arrugginito sul fuoco incandescente. In poco tempo questa pietra e questo ferro diventeranno come il fuoco.
Così succede, anche, all’uomo. Egli diventa quello che ama. Ami la terra, dice Sant’Agostino, diventerai terra; ami Dio eterno, e condividerai l’eternità di Dio.
Per accendere il fuoco dell’amore divino nel cuore dell’uomo, perduto col peccato originale, e restituirlo all’ordine e alla felicità, Dio è sceso sulla terra nella meravigliosa notte di Natale.
Egli, se avesse voluto, avrebbe potuto tranquillamente nascere nel Palazzo Imperiale a Roma o nella reggia di un re. E invece ha scelto il presepio, un luogo fragile e povero, per ricordarci che la felicità è conseguenza del cuore abitato da Dio. Diceva San Bernardo: O mio Dio, quando ti vedo grande e maestoso, Ti adoro. Quando Ti vedo piccolo e umiliato, ti amo! È in quella mangiatoia che il Verbo di Dio Si è fatto carne e ha abitato tra noi ed è davanti a questo segno d’amore che Lo amiamo con maggiore intensità.
Ma è proprio dell’amore superare tutti i limiti. Nel presepio, l’amore è attorniato da angeli, da canti e da luci. Più tardi, Dio ha voluto mostrarSi nel Calvario circondato da carnefici, da tenebre e da ignominia! Piansero gli angeli, il sole si oscurò, caddero le rocce, tutta la natura sussultò: Moriva sulla croce un Dio per amore, lasciando la promessa: Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a Me (Gv 12, 32).
Dopo essere nato in una povera mangiatoia ed essere morto in Croce, l’amore di Dio verso gli uomini non sarebbe sufficientemente dimostrato? No. L’amore non dice mai: basta! Nostro Signore Gesù Cristo è voluto rimanere tra noi e rinnovare continuamente, nella Messa, le meraviglie del presepio e la sublimità del sacrificio nel Calvario. Dio stesso è voluto scendere nel cuore degli uomini e farSi il loro alimento!
In questo periodo di Natale, non c’è niente di più propizio che guardare con amore al Tabernacolo, all’Ostia Sacra. Là c’è Gesù, come nel Presepio. E da questo Tabernacolo Gesù esce in ogni momento traboccante d’amore, splendente di gloria e attorniato da tutta la corte celeste, per entrare nel nostro cuore. Onnipotente com’è, Dio non poteva darci di più. Ci ha dato tutto!
Fonte: Giornalino Madonna di Fatima - dicembre 2015.
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