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Immagine del redattoreMadonna di Fatima

La gioia del Natale e la preghiera del Rosario.



Ogni Natale ricorda la luce del Salvatore che brillò nelle tenebre. Ogni volta la commemorazione è fatta con caratteristiche proprie, con grazie particolari, quasi sempre in relazione con la situazione della Chiesa e della Cristianità nella rispettiva epoca. In questo 2020, la commemorazione del Natale avviene in una congiuntura molto difficile.


Grande manifestazione del potere di Dio


Nei nostri giorni, in cui il male imperversa nel mondo e prolifera in un dinamismo e in un delirio travolgenti, Gesù continua a realizzare la sua missione, poiché alla sua opera non si applicano le leggi della botanica, per le quali, piantato il seme, la pianta cresce, dà frutti e, completato il suo sviluppo, comincia a deperire.


Sull’albero divino piantato dal Salvatore, cioè, nella Chiesa, sbocceranno meraviglie sempre nuove e sempre più potenti. La terribile decadenza che oggi constatiamo nell’umanità è per noi un segnale che ci sarà ai nostri giorni una grande manifestazione del potere di Dio, senza precedenti nella Storia. La Redenzione operata sul Calvario produrrà frutti più eccellenti e numerosi adesso che nel tempo in cui fu consumata.


Pace nel mondo e nelle famiglie


Se il mondo d’oggi è sommerso in un oceano di mali ed esposto a pericoli che lo circondano da tutte le parti, questo non si deve soltanto alle dispute economiche e politiche, ma principalmente ad una grave crisi morale e religiosa. È da questa che sorgono le angosce, le incertezze, il disorientamento generalizzato. Tuttavia, come nelle situazioni critiche precedenti, la soluzione è alla portata delle nostre mani... e dei nostri cuori: la devozione al Santo Rosario.


Manca la pace, oggigiorno, non solamente tra le nazioni ma, molte volte, anche nel campo familiare. “Quanta pace verrebbe assicurata nei rapporti familiari se si riprendesse la recita del Santo Rosario in famiglia!”, esclamò San Giovanni Paolo II nell’Angelus del 29 settembre 2002, quando annunciò l’Anno del Rosario.


Nella Lettera Apostolica Rosario della Vergine Maria, il Papa ammonì: “La famiglia, cellula della società, è sempre più insidiata da forze disgregatrici a livello ideologico e pratico, che fanno temere per il futuro di questa fondamentale e irrinunciabile istituzione e, con essa, per le sorti dell’intera società”.


Per sanare questo male, che rimedio consigliava il Vicario di Cristo? “Il rilancio del Rosario nelle famiglie cristiane, come aiuto efficace per arginare gli effetti devastanti di questa crisi epocale”.


Questa è l’impostazione d’animo con cui dobbiamo considerare il Natale: molta speranza – e perché non dire certezza! – che il Bambino Gesù voglia concedere a ognuno di noi la forza per abbracciare il bene. Pertanto, non preoccupiamoci della nostra debolezza, perché quanto maggiore essa è, maggiore sarà la Sua azione su di noi. Siamo un campo in cui il Signore Gesù dimostrerà il suo potere!


Una preghiera davanti al Presepio


Davanti al Presepio, rivolgiamo le nostre ardenti suppliche all’adorabile Bambino Gesù, per intermediazione dell’Immacolata Vergine Maria e del purissimo San Giuseppe, chiedendo che quella Luce che brillò nelle tenebre duemila venti anni fa risplenda non solo in questo Natale, ma illumini tutta la nostra vita.


Fonte: Giornalino Madonna di Fatima - dicembre 2020

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